La Seo è una strategia affascinante per attrarre traffico in super target sul nostro sito e spesso è anche quella con il ROI migliore. Sarebbe anche la miglior alternativa a qualsiasi forma pubblicitaria perché nel long term è imbattibile, inoltre diventa abbastanza passiva se i posizionamenti vengono ottenuti in nicchie non troppo competitive.
L’unico problema che ostacola molti dal tentare un approccio di questo genere è sicuramente riguardante le tempistiche che prevedono dai 6 ai 12 mesi di lavoro per il raggiungimento degli obiettivi. Personalmente non ritengo sia possibile raggiungere risultati in tempi inferiori ai 3 mesi, anche perché c’è un budget da rispettare e soprattutto la Seo non è influenzata solo dalle tempistiche del professionista che ci lavora.
Ho eseguito dei test sulla piattaforma di social blogging di Medium e i risultati sono stati sorprendenti: ho raggiunto un risultato zero, tante prime posizioni e tantissime keywords in prima pagina. Voglio raccontarti la mia esperienza perché ritengo che Medium sia un’immensa opportunità per ottenere traffico da Google nel modo più veloce possibile, sebbene non sia l’unica.
Le Origini
Il 15 novembre stavo analizzando con Ahrefs alcune SERPs di mio interesse per comprenderne le potenzialità e tra i vari competitor trovo Medium.com, un sito inusuale da trovare qui in Italia perché non si è ancora diffuso e sta facendo i suoi primi passi nel nostro paese. Avendo visto che si trattava di una piattaforma UGC (user generated content) fondata da Evan Williams, cofondatore di Twitter, ho subito intravisto delle grandi potenzialità. Adoro i portali UGC perché offrono la possibilità a tutti di pubblicare contenuti e di condividerli con il network stesso di Medium, ma oltre a questo mi piace sempre sfruttare nuove strategie Seo ed utilizzarle come soluzioni per attrarre traffico con il miglior ROI possibile.
Durante la prima analisi ho notato che i posizionamenti di Medium in Italia sono davvero pochi e quasi nessuno è degno di nota. Parliamo di 252mila keywords, tuttavia l’Italia è al 15esimo posto nella classifica generale di tutti i database di Ahrefs. Ho approfondito ed ho scoperto che di questi 252mila posizionamenti solo il 4,4% è in prima pagina, mentre solo 0,8% di keywords si trova tra la 1° e la 3° posizione.
Inutile specificare che questi dati non significano che Medium.com non sia forte, infatti ci sono pochissimi contenuti in italiano. Si tratta soprattutto di contenuti personali e poco che abbia davvero valore per gli utenti, nonostante sia in forte crescita e stia riscuotendo un grande successo grazie alla membership, un metodo alternativo alla pubblicità.
Cosa mi ha convinto ad effettuare i test? La risposta è in questo screen.
E’ un portale molto linkato, di conseguenza molto apprezzato dai propri lettori e da chi condivide i propri contenuti. Attualmente ci sono moltissimi contenuti utili e di altissima qualità ma destinati soprattutto al mercato anglofono, ecco perché ho pensato di far generare contenuti utili ed unici da pubblicare su Medium, farli posizionare su Google ed attrarre traffico utile per conversioni e branding.
Questo sito gode di trust in modo oggettivo, cioè superata una certa soglia di fiducia diventa uno tra quelli che Google ama e preferisce. Considerando poi che è nato solo nel 2012, significa che il suo trust è cresciuto in modo smisurato in un lasso di tempo brevissimo, prendendo i 580mila domini unici “vivi” che lo linkano (parliamo di quasi 100mila referring domains all’anno!).
Dalla mia esperienza, parlando di siti nuovi, sono sufficienti 100 ottimi referring domains in settori abbastanza competitivi, complici sia la struttura che l’oculata scelta dei topics sui quali posizionarsi. Detto ciò, Medium.com è una potenza assoluta ma qualcuno potrebbe obiettare: “ma sono quasi tutti backlinks in lingua inglese, che valore avranno per il mercato italiano?”.
Bene, la reputazione e l’autorevolezza per Google sono legati sicuramente al proprio mercato di riferimento, tuttavia se ad esempio Warren Buffet è un punto di riferimento per il mercato finanziario statunitense, cosa gli impedisce di esserlo anche in Italia se i suoi suggerimenti e la sua storia sono rilevanti in tutto il mondo? Per la stessa ragione, se Medium gode di ottima reputazione allora i suoi consigli saranno utili per tutti i mercati del mondo, a patto che ci siano contenuti in quella precisa lingua.
Analisi On-Page
Ho deciso di far redigere 33 testi in seguito al processo di keyword research. In totale si tratta di 33 prodotti appartenenti a 6 categorie (marche) differenti, sufficienti per generare 5 silo. Se c’è una cosa che ho imparato negli anni è che per fare un test veritiero e soprattutto efficace è necessario rispettare la struttura a silo e creare forza di topic. Serve a ben poco creare solo un paio di contenuti ed aspettare che si posizionino, nella maggior parte dei casi non succederà e si perderà solo del tempo. Per questo ho deciso di rendere forte la mia sezione su Medium perché, nonostante il sito sia già forte di suo, non si parla per niente della mia nicchia, dunque devo creare contesto, rilevanza ed autorevolezza.
Non ho pubblicato i contenuti come “profilo personale” ma ho creato una pubblicazione, chiamata “Pubblication”. Così ho evitato di generare URL con la chiocciola “@” ed ho potuto dividere il mio profilo in più sottosezioni. Ecco un esempio.
Una pubblicazione equivale ad una cartella, dunque tutto ciò che inserirete in quella sezione avrà come URL quella path. Ad esempio se la nostra pubblicazione si chiama “Vinili Remasterizzati” allora il contenuto “Vinile Led Zeppelin” sarà in questa path URL:
Ho creato tutti i silo sotto un’unica path URL, così tutti i contenuti riguardanti i vinili possono avere la stessa radice, il chè aiuta Google a contestualizzare la nostra sezione e di differenziarla rispetto a tutto il resto del contenuto presente su Medium. Inoltre contribuisce a rendere il tutto più organizzato, così quando ho dovuto pubblicare i testi sono andato nella Pubblicazione di mio interesse e l’ho aggiornata con i nuovi post.
Per creare un silo ho utilizzaro l’interlinking all’interno dei contenuti. Purtroppo su Medium non c’è la possibilità di gestire i propri contenuti come accade ad esempio per WordPress, dunque niente plugin e niente accesso al codice sorgente, tuttavia è possibile creare liste di links interni proprio come farebbe un plugin per i contenuti correlati. In questo caso possiamo scegliere quali post collegare tra loro, ed ecco un esempio di struttura che ho utilizzato:
In questo modo si contestualizza molto bene l’argomento e soprattutto si comunica a Google che nella directory https://medium.com/vinili-rimasterizzati un esperto sta pubblicando contenuti per aiutare gli utenti a scegliere il miglior Vinile della propria band preferita. Pensateci per un istante. Quale esperto di Vinili creerebbe un sito o comincerebbe a scrivere per comunicare al mondo ciò che pensa su un solo vinile? Se è un vero esperto sicuramente approfondirà molto il discorso e allo stesso tempo la passione lo porterà a creare decine di contenuti.
Ottimizzazione e Indicizzazione
Medium permette di modificare permalink, Title e Meta Description. E’ sicuramente un’ottima news perché lato Seo c’è un buon controllo, tale sezione si trova cliccando sui 3 puntini presenti affianco alla foto del profilo/pubblicazione.
Tutti i contenuti sono stati messi online nel giro di 3 settimane, non appena i copywriter consegnavano i testi. Ciò significa che alcuni dei contenuti oggetto di questo studio si sono posizionati in qualche giorno, o almeno erano già a ridosso della prima pagina in poche ore utilizzando la funzionalità di Google per permette di effettuare il Ping in tempo reale per far indicizzare qualsiasi pagina di qualsiasi sito.
Utilizzando Medium non si può creare una sitemap e non si può sottoporre la nostra sezione a Google nel Webmaster Tools, tuttavia non c’è alcun problema, basterebbe utilizzare “Aggiunta/Rimozione di un URL“. In questo caso consiglio di sottoporre a scansione solo una pagina per ogni silo, quella pagina sarà indicizzata in qualche minuto, mentre le pagine ad essa collegate saranno nell’indice entro qualche ora, infatti il crawler scansiona qualsiasi URL presente in una determinata pagina.
Non è possibile ottimizzare l’Alt text delle immagini ma c’è la possibilità di aggiungere una didascalia. Parlando delle immagini consiglio di inserirne davvero tante, gli utenti di Medium, come quelli di internet del resto, amano ciò che viene spiegato in modo più semplice attraverso contenuti multimediali, lo stesso dicasi per i video. Personalmente ho inserito almeno 6 immagini per testi lunghi mediamente 1000 parole, in base alla complessità del prodotto e alle esigenze dei clienti. Specifico che è possibile effettuare l’embed da YouTube e dai principali video network, qui c’è del materiale informativo a tal proposito. Non ritengo che siano fattori di ranking diretti, tuttavia tutto ciò che aiuta l’utente aiuta anche Google a “comprendere” il reale valore di una pagina.
Quindi ogni mia pagina su Medium è caratterizzata dai seguenti elementi:
- Tanti link interni d’approfondimento su problematiche e prodotti simili
- Grande quantità di immagini per rendere più concreto e semplice da comprendere il testo
- Ottimizzazione on-page mirata a targetizzare le keywords di mio interesse
Questa è una combo vincente se il tutto viene unito con una piattaforma che gode di altissimo trust, in fin dei conti si tratta di “score” e con questi accorgimenti ne abbiamo uno parecchio alto.
Posizionamenti conquistati
Ecco un esempio di keywords dalle 20 alle 500 ricerche mensili arrivate tutte in prima posizione nell’arco di un mese. Ci sono state grandi oscillazioni ma ho riscontrato il tempo più breve possibile per delle keywords nel primo spot, anche meno di 3 settimane.
Il miglior posizionamento che questo progetto ha conquistato riguarda una keyword long tail molto commerciale da 90 ricerche mensili e nella stessa SERP ci sono competitor come Amazon.it, il sito del marchio produttore e siti specializzati che però non targetizzano questa keyword in particolare, tuttavia sono lì da alcuni anni. Tale prodotto ha un prezzo che parte da 200 euro ed arriva fino a 350 in base alla versione che si sceglie, quindi le 90 ricerche mensili sono sufficienti per riuscire ad ottimizzare i lead ed il ROI.
La cosa incredibile è che la pagina in questione (la recensione del prodotto) è arrivata in prima pagina quasi immediatamente, il tempo per Google di scansionarla una seconda volta, trovare i nuovi link interni e rivalutare lo score di quella pagina. Ecco l’andamento visto da SERPLab.
Il contenuto è stato pubblicato il 22 novembre ed il 25 dicembre era sia in prima posizione che con il risultato zero contemporaneamente. Il contenuto di Medium era in prima pagina già a distanza di 2 giorni, esattamente tra 6° e 4° posizione, ed ha continuato ad oscillare. Dal grafico si intuisce che fosse inevitabile il primo piazzamento, Google ama Medium e, se su questo portale ci sono contenuti di reale valore, perché non premiarli?
Ma se avessi pubblicato solo qualche contenuto qui e lì senza un’adeguata struttura e senza conquistare l’autorevolezza cosa sarebbe successo? Bene, ho generato un test anche per questa eventualità per fugare ogni dubbio. Ho creato un’altra pubblicazione nello stesso periodo di tempo per una keyword simile ed ho inserito solo 1 contenuto, dunque per renderlo isolato e per dimostrare che la struttura, le immagini e le ottimizzazioni fanno un’enorme differenza, anche se il sito è parecchio trusted.
La pagina in questione è partita abbastanza bene, dalla 15esima posizione subito dopo il primo passaggio di Google bot, tuttavia in tutto questo tempo è rimasta lì oscillando senza dare risultati degni di nota. Insomma per raggiunge un elevato score non basta una sola pagina su un argomento, è necessario adottare una struttura coerente e bisogna in ogni caso diventare autorevoli parlando di un argomento in modo completo. A dirla tutta non basterebbero nemmeno 33 pagine se ci si trova nel settore sbagliato o se non si ha una visione d’insieme del progetto.
Se ad esempio desideriamo parlare di Smartphone non basteranno 33 contenuti per diventare rilevanti, forse con questa mole possiamo diventare rilevanti per un solo brand, ma per catturare tutto il mercato search è necessario molto di più e le considerazioni vanno contestualizzate con la grandezza e la competitività del settore o nicchia.
L’ultima domanda che si potrebbe fare è la seguente: “ma se avessi fatto link building cosa sarebbe accaduto?”. La risposta è che mi sarei posizionato per keyword decisamente più impegnative. Ad oggi il trust che Google attribuisce ad un sito è uno dei principali fattori di ranking, dunque non ci sono dubbi che con un’ottima struttura, contenuti di qualità e backlinks di qualità si possano ottenere risultati impossibili per un sito normale a parità di sforzo. Ecco un esempio del posizionamento di una keyword ad alto volume da 2300 ricerche mensili con concorrenza medio/alta per cui ho dovuto utilizzare un mix di Medium e link building.a
Dove si vede la nota è stata fatta la link building e la pagina ha fatto un balzo dalla 25esima alla 4° posizione in 20 giorni. In questo caso la reattività al valore del backlinks è elevatissima, complice anche la qualità dei siti dai quali sono stati ottenuti. Questa può essere un’arma potentissima quando non ci troviamo a lavorare con un sito particolarmente forte, sicuramente Medium porterà a casa prima il risultato e c’è anche da dire che alcuni obiettivi sono proibitivi per siti normali.
Traffico
Parlare di posizionamenti è sicuramente affascinante ma alla fine della giornata ciò che conta è il traffico qualificato che arriva sui contenuti che ho generato. Le 33 pagine in questione generano al momento una media di 60 visite al giorno con picchi di 100 visitatori e le conversioni seguono più o meno questo andamento, si tratta di link d’affiliazione nel testo.
Ciò che mi ha particolarmente sorpreso è il fatto che i testi abbiano cominciato a ricevere traffico da Google.it dai primi giorni ed hanno “raggiunto la maturità” dopo poco più di un mese. A dirla tutta il traffico sta crescendo sempre di più e secondo le mie previsioni tra un altro mese saranno abbastanza maturi da essere ulteriormente premiati. Per questa ragione aggiornerò questo post con ulteriori considerazioni in futuro, ogni volta che ci saranno importanti movimenti.
Questo è il post che si è posizionato meglio di tutti nel più breve tempo possibile, ha ricevuto un discreto traffico considerando che ha cominciato a posizionarsi già nelle prime 2 settimane.
Non solo Medium
Così come su Medium sto eseguendo test su Amazon, su altre piattaforme specializzate nell’eCommerce e sui forum. Sono sicuro che su Amazon si possa ottimizzare al 100% l’inserzione e fare della link building di qualità Elite per posizionarsi nelle prime 3 posizioni per keywords altrimenti improponibili e con un ROI estremamente elevato.
Questa tecnica si chiama parasite, ossia agire da “parassiti” facendo posizionare una pagina di un sito Hub che quasi sempre è più autorevole del nostro. Personalmente non ci vedo nulla di parassitario fino a quando si offre valore all’utente. Il punto è che molti hanno utilizzato queste strategie per fare spam perché risulta più veloce il ritorno sull’investimento e i posizionamenti sono quasi flash, tuttavia se tali tecniche si utilizzano per una strategia long term si potranno vedere i massimi vantaggi.
Conclusioni
Sembrava tutto perfetto ma il lato negativo è che su Medium non abbiamo il totale controllo della piattaforma, dunque non possiamo inserire banner pubblicitari e non possiamo creare script ad hoc per le funzionalità aggiuntive che ci servono.
Medium va utilizzato per mettere in risalto il proprio brand e per insegnare qualcosa all’utente, consigliandogli i nostri prodotti o i nostri servizi. E’ il modo più veloce per fare Seo, dunque i contenuti devono essere di massima utilità e devono aiutare in modo concreto chi li legge. Grazie al network interno e all’organico si può inviare moltissimo traffico sul proprio sito oppure fare personal branding, è un’opportunità concreta.
Ho redatto questo case study in un mese, ho cercato di monitorare tutti i giorni per farmi un’idea della reazione di Google quasi in real time. Se ti è piaciuto lascia un commento così possiamo confrontarci, mi piacerebbe avere la tua opinione.
#1 Aggiornamento (07/03/2018)
Dopo la scrittura di questo post ho continuato ad osservare l’andamento delle keywords e del traffico del minisito su Medium e mi trovo qui ad aggiornarlo perché ci sono stati sviluppi molto positivi. Le keywords sono salite sempre più in alto superando in molti casi il sito del produttore, Amazon, TrovaPrezzi e qualsiasi altro comparatore.
Alcune delle keywords hanno un traffico impressionante ed alcune pagine sono in prima pagina per volumi di ricerca di tutto rispetto.
Il grafico del traffico organico ha subito un’impennata stando ai dati di Ahrefs, di SERPLab e soprattutto quelli effettivi di Medium. Nel seguente screen ho raccolto tutte le statistiche riguardanti il traffico proveniente da Google.
Il traffico è passato da una media di 60/70 al giorno a 130 negli ultimi giorni, inoltre ritengo che per ottenere i massimi benefici bisogna attendere qualche altro mese. Non ho apportato modifiche al minisito quindi è rimasto invariato da Gennaio, tuttavia noto scossoni come se Google stesse testando le pagine di Medium in modo molto aggressivo. In alcuni giorni sono primo per keywords da 4000 ricerche mensili e in altri le pagine tendono a scendere leggermente.
Una delle migliori keywords si trova in terza posizione per un volume di ricerca da 2.800 al mese, ecco i dati di SeoZoom per questa parola chiave.
Allo stato attuale monitoro con SERPLab un totale di 145 keywords, di cui 40 sono in prima posizione e rappresentano il 27% del totale. Dalla seconda alla 5a posizione ci sono 27 keywords, cioè il 19% del totale, mentre dalla 6a alla 10a posizione ci sono 18 keywords e rappresentano il 12%. Dai dati emerge che 85 keywords (il 58% del totale) si trova in prima posizione.
Dai seguenti dati salta subito all’occhio quanto Google ami Medium e quanto questo sia un’importante fonte di approvvigionamento di informazioni per il motore di ricerca.
Nei prossimi mesi prevedo ulteriori miglioramenti, infatti più le mie pagine accumulano Age e più la probabilità di essere considerate autorevoli aumenta. Nei prossimi mesi Google raccoglierà ulteriori dati per “capire” se potrà dare maggiore esposizione alle mie pagine nelle SERPs, per questa ragione terrò questo post in continuo aggiornamento.
c
Fantastico – questo utilizzo di Medium mi è del tutto nuovo, ma è sicuramente un grosso incentivo a rivalutare questa piattaforma, che ultimamente ho un po’ trascurato: grazie mille!
Peccato che ad oggi su Medium sia impossibile implementare .js e PHP personalizzati. Con questi strumenti a disposizione sarebbe diventata la piattaforma per eccellenza per i marketers. Non nasce con questo scopo quindi va bene, chissà se in futuro implementeranno funzionalità più estese.
Buongiorno Alessandro, oggi Aprile 2019, questa tecnica non sembra esse più valida visto che medium ha messo il no-follow automatico a tutti i link in uscita. Che altre strade suggeriresti?
Ciao Andrea, questo case study mostra come posizionare i propri contenuti pubblicandoli su Medium.com, in questo modo si posiziona la pagina di Medium in qualche settimana sfruttando il trust di questa piattaforma. Non è un case study sulla la link building. Inoltre il no-follow sui link in uscita su Medium è presente da quando è nata la piattaforma.
Ciao Alessandro, come hai fatto a creare le sezioni per i silo, e raggruppare gli argomenti su medium? Grazie
Ciao Giovanni, ho ricreato una struttura a silo attraverso le “Pubblicazioni” di Medium, dunque non ho sfruttato il profilo personale (per intenderci, quello che costruisce URL con la chiocciola @).
Puoi andare in questa pagina di Medium e cliccare su “New publication”: https://medium.com/me/publications
Da qui puoi creare un menu e caricare il tuo logo.
Per quanto riguarda invece la struttura interna dei post, ho creato dei tag (per “pilotare” i suggerimenti) e ho aggiunto link interni con l’Href nativo di Medium a piè articolo. In questo modo puoi avere il pieno controllo della struttura dei link interni anche su una piattaforma che non è poi così personalizzabile lato backend.