Il dibattito tra siti di nicchia e quelli che in america si definirebbero authority websites è sempre aperto, ma in questo articolo ti dimostro come un sito di nicchia possa diventare un brand affermato e di come invece un sito molto grande possa anche essere considerato poco autorevole. Ritengo che l’autorevolezza per Google non derivi sempre dalla grandezza, principalmente per questi motivi:
- Un sito grande può parlare di molteplici argomenti in modo superficiale, ad esempio può avere 20 categorie di prodotti (televisori, lettori mp3 etc) ma avere al massimo 10 contenuti per ogni categoria. Questo significa che in totale stiamo parlando di 200 contenuti, il chè non è poco, tuttavia è chiaro che un sito di questo genere non può trattare in modo approfondito tutti i modelli di televisori, tutte le problematiche degli MP3 e così via.
- Al contrario, un sito di nicchia può rivolgersi ad una clientela più ristretta, però può essere composto da 200 pagine proprio come il “sito grande” illustrato in precedenza.
Lavorando con l’affiliazione di Amazon, mi sono sempre posto questo problema perché, da un lato pensavo che il sito di nicchia fosse più facile da posizionare, e dall’altro ritenevo che un authority website fosse fuori dalla mia portata. Quindi inizialmente ho cominciato a creare siti di nicchia con dominio EMD (exact match domain), cioè un dominio che al proprio interno contiene le keywords, anche long tails, per le quali volevo posizionarmi. Inutile dire che lato SEO i siti si posizionavano e cominciavo a guadagnare i primi euro, tuttavia il limite di questa strategia lo si poteva già capire: i siti con poche pagine attirano poche visite, questo perché, gli argomenti che potevo trattare in 13 o 20 pagine, erano davvero pochi rispetto a tutte le informazioni che esistevano in quella nicchia, ed erano ovviamente informazioni importanti che la gente stava cercando per risolvere i propri problemi.
Qualcuno potrebbe obiettare dicendo che: “Se le 13 pagine si posizionano rispettivamente per keywords aventi un elevato volume di ricerca mensile, allora il gioco è comunque fatto, perché riceverò tanto traffico senza troppo sforzo“. La realtà però è diversa, infatti, a meno che non troviate nicchie a bassa concorrenza, nella maggior parte dei casi le keywords con alto volume di ricerca risultano essere proibitive per chi non possiede un elevato budget per la link building. Oltre al fattore backlinks, poi, devo dire che per certe keywords è quasi impossibile posizionarsi con sole 13 pagine, infatti, i motivi per cui Google posiziona determinati siti in prima pagina, sono i seguenti e con un piccolo sito non sempre si riscontrano:
- Quasi sempre a posizionarsi è il sito più autorevole ed autorevolezza per Google significa che quel sito ha affrontato la tematica in modo approfondito e risulta dunque un’ottima risorsa per l’utente
- Il sito è popolare, ha un forte brand ed è autorevole nella propria nicchia
Vien da sè che un sito con sole 13 pagine possa essere autorevole davvero in poche cose, infatti solitamente si sceglie “miglior televisore” come nome di dominio e non di certo “televisore samsung”, cioè una keyword da 350 ricerche mensili invece di una da 2700 ricerche. Dunque si crea qualche contenuto sui televisori, si piazzano i link come se fossero delle cariche esplosive e si aspettano un paio di mesi per vedere il proprio sito in prima pagina (e magari anche 3a o 4a posizione).
In tutta questa procedura non c’è nulla di male, insomma dopo 3 o 4 mesi si inizia a monetizzare decentemente e tutto va a gonfie vele. Il problema è che abbiamo impiegato forze ed energie per creare un sito molto piccolo che nella fase iniziale ha richiesto lo stesso sforzo che avrebbe richiesto un sito più grande. Dunque abbiamo installato il CMS, l’abbiamo configurato, magari abbiamo inserito il sito nel GWT ed in Google Analytics. Poi abbiamo creato i primi links, abbiamo reso popolare il nostro sito e ci siamo posizionati.
Ora, analizzando la situazione, ci ritroviamo per le mani un sito di 13 pagine che si è posizionato discretamente nelle SERPs e siamo già pronti per aprirne un altro. A questo punto ti chiedo: perché? Perché dovresti creare un altro sito quando ci sono altre centinaia, se non migliaia, di keywords commerciali nelle quali puoi essere presente e dalle quali puoi acquisire traffico che converte? Il tutto con lo stesso dominio ovviamente e senza aspettare i tempi di Google, infatti con il tuo sito hai già un brand più o meno affermato e da questa situazione puoi trarre enormi benefici.
Grafico Micro vs Macro
In questo grafico è rappresentato il traffico di un micro-sito (sopra) e quello di un macro-sito (sotto) nell’arco di tempo di un anno. Sono entrambi nel settore tecnologico ed i due grafici segnano rispettivamente 183mila ricerche organiche del micro-sito contro le 374mila del macro-sito. Devo precisare che nel caso del micro-sito sono riuscito a cavalcare un trend in crescita, il chè mi ha permesso di ottenere molte visite quasi dal primo mese dalla registrazione del dominio, ottimizzandolo ovviamente e facendolo diventare molto popolare.
Per quanto riguarda invece il macro-sito, è stato un progetto molto più completo ed articolato, con uno studio mirato per posizionarsi su keywords molto più competitive e soprattutto dal valore commerciale più alto. I guadagni hanno parlato chiaro, nonostante il macro-sito abbia ricevuto solo il doppio del traffico, il micro-sito ha guadagnato solo 1/4. Il fattore Brand è stato molto rilevante e la quantità di traffico, decisamente più alta, ha permesso una percentuale di conversione maggiore.
Conversione dal numero di click all’acquisto:
- Micro-sito: 3,2 % in 1 anno
- Macro -sito: 7,6 % in 1 anno
L’Authority Website è la soluzione
Se con il micro-sito dell’esempio di prima potevi guadagnare 200 o forse 300 euro ogni mese, con uno sforzo minore rispetto alla creazione di un nuovo sito, potresti guadagnarne già 1500 o 2000 euro espandendo il sito che hai già posizionato. Il tutto semplicemente reinvestendo i soldi che hai già guadagnato nei mesi precedenti e creando così un cashflow decisamente migliore in tempi più rapidi.
Dunque la strategia vincente è optare per l’espansione del micro-sito per farlo diventare un authority website, uno di quelli che si vedono perennemente in SERP e che fanno così tanto arrabbiare i propri competitor (se hai un sito affiliato con Amazon, questi competitor sono ad esempio Aranzulla.it, TrovaPrezzi.it ed Amazon.it stesso).
Struttura
Per superarli in SERP c’è bisogno che il tuo sito vada molto in profondità negli argomenti, questo significa creare contenuti per keywords di differenti gruppi, ad esempio:
Gruppo 1, keywords contenenti “televisori” + Marca
- televisori samsung
- televisori lg
- televisori sony
Gruppo 2, keywords contenenti “televisore samsung” + Grandezza
- televisore samsung 32 pollici
- televisore samsung 46 pollici
- televisore samsung 40 pollici
Gruppo 3, keywords contenenti “televisore samsung” + Modello
- televisore samsung ue32j5000
- televisore samsung t28e310
- televisore samsung uE55ku6072u
Gruppo 4, keywords informazionali
- come scegliere un televisore
- come collegare il pc al televisore
- come pulire lo schermo del televisore
Già in questa brevissima keyword research sono usciti 12 contenuti che non contengono nè “miglior” nè “come scegliere”, questo a dimostrazione del fatto che è importante conoscere il proprio settore ed è altrettanto importante conoscere i vari tool per reperire queste keywords (consiglio Ahrefs e SeoZoom).
Una volta trovate, bisogna stendere un piano editoriale, procedura che sicuramente approfondirò in altri articoli, ma per ora concentrati sulla capillarità degli argomenti. Questi argomenti, oltre a dover essere trattati nel tuo sito, al fine di conferirgli un minimo di autorevolezza nel settore, dovranno essere organizzati in modo tale da concentrare la link juice in maniera efficace attraverso i link interni. Questi link interni ti permetteranno di ottenere ottimi risultati in termini di posizionamento, anche senza grossi sforzi nella link building (bisogna però considerare la competitività delle keywords). La tecnica che riassume questo principio è sicuramente la struttura a Silo, cioè verticalizzare le categorie con i contenuti che si trovano al loro interno. Ti ho linkato la guida di Bruce Clay perché ritengo che sia una delle più complete sull’argomento, l’ho letteralmente studiata per più di un anno, è un qualcosa che rivoluzionerà il tuo modo di vedere i link interni, quindi te la consiglio vivamente.
Da punto di vista operativo procedo più o meno sempre nello stesso modo. Nel menù principale del sito posiziono le categorie principali, che in questo caso sono Samsung, LG e Sony. Questi brand che in WordPress creo proprio come categorie, contengono una serie di post che parlano dei vari modelli, ad esempio del Samsung UE32J5000, del Samsung UE55KU6072U e così via. In questo modo, basterà creare qualche backlink sulla categoria principale “Samsung” per dar forza a tutti i post contenuti in quella stessa categoria, dunque il post riguardante Samsung UE55KU6072U prenderà forza dalla categoria che lo linka grazie ad un link interno.
Più contenuti riuscirai a creare sotto la categoria Samsung, e più il tuo sito sarà autorevole ogni volta che un utente cercherà su Google qualcosa inerente i modelli di televisori di questo brand. E’ quasi una reazione automatica, infatti possiamo dire che in questo caso siamo diventati autorevoli nell’ambito dei televisori Samsung e lo sforzo necessario per posizionare tutti questi contenuti sarà decisamente meno impegnativo. Tutto questo a patto che si tratti di contenuti ben strutturati e che siano eseguite tutte le operazioni per l’ottimizzazione on-page, s’intende.
Backlinks
Dunque, basta avere una miriade di contenuti strutturati in maniera eccellente per posizionarsi e dominare tutto il settore dei televisori? La risposta è un categorico no! Infatti potrai creare contenuti all’infinito, potrai avere 500 articoli che parlano dei televisori Samsung e nonostante questo continuando ancora a non posizionarti bene. Il problema è che, ad esempio, nelle SERP delle keywords come “Samsung UE32J5000”, sarà davvero difficile battere il produttore o un concorrente con un dominio con Age ed una solida autorevolezza, tuttavia difficile non significa impossibile.
L’arma che potrai utilizzare in questo caso saranno proprio i backlinks, cioè lo strumento che ti conferirà autorevolezza e juice per avere il trust necessario. Detto questo, i backlinks avranno un effetto incredibilmente potente se la struttura sarà solida, in caso contrario non solo avranno meno forza ma rischierai di accendere una luce rossa nel semaforo di Google. Pensaci per un istante, come può un sito di 13 pagine, ricevere 30 backlinks da 30 domini differenti? Sono due le cose: è diventato davvero così importante per qualche ragione, oppure ha manipolato il proprio profilo backlink. Non importa quale sia la risposta, il semplice dubbio è sufficiente per attivare uno sgradevole filtro di Google per impedirti di posizionare le tue pagine.
Il bello di un sito con molte pagine, e soprattutto con una struttura molto deep, è proprio la possibilità di gestire le attività di link building in maniera naturale. E’ possibile, infatti, distribuire la link juice al meglio e si riesce a stare più lontani dai riflettori di Google. Cosa significa in termini pratici? Significa che nell’acquisizione dei backlinks potremo distribuire la popolarità su più pagine senza forzare gli anchor text e soprattutto senza doverci preoccupare della velocità di acquisizione. Questo perché un sito con 500 pagine desta decisamente meno sospetti rispetto ad un sito molto più piccolo, sempre se parliamo di backlinks di alta qualità.
Monetizzazione & Ottimizzazione
La regola che fino ad ora si è sempre rivelata giusta per i miei progetti con l’affiliazione di Amazon (un mio interessante case study qui) è la seguente: è necessario avere davvero molto traffico sia per poter ottimizzare il conversion rate, sia per ottenere maggiori guadagni. Sembra banale, ma con il continuo abbassamento delle percentuali di guadagno su ogni prodotto che Amazon sta applicando negli ultimi anni, ottimizzare il conversion rate e portare sempre più traffico sul sito è l’obiettivo numero 1! Infatti, rispetto a due anni fa, molti settori merceologici oggi non offrono più una percentuale del 12% ed altri si sono abbassati drasticamente.
Su un authority website è molto più semplice capire come ottimizzare i propri link o le proprie immagini, questo perché i dati a disposizione sono maggiori. Avendo anche un numero maggiore di pagine è possibile effettuare split tests, osservare in modo visuale il comportamento degli utenti (ad esempio utilizzando uno strumento come CrazyEgg per creare una HeatMap), oppure è possibile tracciare i percorsi che gli utenti seguono all’interno del nostro sito prima di cliccare su un link diretto verso Amazon. Queste sono tutte strategie valide per incrementare sia il tasso di click che la percentuale di acquisti.
Importanza del Brand
Ma cosa fa davvero la differenza quando si parla di un authority website e tasso di conversione? Il Brand è la distinzione più marcata che differenzia un normale sito affiliato da un sito autorevole che non è semplicemente affiliato con Amazon, ma è proprio un valido consigliere degli utenti. In questo senso, un portale con una forte presenza di Brand è in grado di aiutare davvero nella scelta dei prodotti e di conseguenza di rendere i visitatori più felici e propensi a spendere.
Come si crea un Brand forte e ben riconoscibile con l’Affiliazione di Amazon? In effetti le regole sono le stesse del web marketing, cioè creare contenuti che riescano a risolvere i problemi degli utenti e, secondo il mio punto di vista, questi contenuti sono proprio quelli che, sotto forma di keywords, suonano più o meno così:”come collegare il pc al televisore” oppure “come pulire lo schermo del televisore”. Creando tutorial ed indicando i migliori prodotti per la pulizia del televisore, sicuramente avrai creato, intorno al tuo sito, fiducia nel visitatore che, quasi sicuramente, parlerà del tuo marchio e sarà molto più propenso a credere ai tuoi consigli. Questa è una tattica molto potente che viene spesso utilizzata dalle agenzie Seo quando si trovano di fronte ad eCommerce o ad attività che offrono servizi. Richiede parecchio tempo per essere efficace ma è un modo davvero vincente per condurre un business di lungo termine, invece di essere l’ennesima stella nel firmamento di Google, stella che rischia di spegnersi dopo qualche mese di attività.
Per avere un brand molto forte si possono sfruttare anche i forum e le attività di PR e Link Building, tutte tecniche molto efficaci per le quali creerò una serie di contenuti esplicativi dedicati. Forse molti storceranno il naso pensando magari che, per un sito in affiliazione, queste siano tecniche esagerate e troppo costose, tuttavia posso garantire che quando si arriva a guadagnare somme importanti, è necessario munirsi dei migliori strumenti per sbaragliare la concorrenza e guadagnare importanti fette del mercato search.
Riflessione finale
Forse, una giusta osservazione si può fare quando qualcuno fa una riflessione del genere:”Ma se devo creare un Brand, a questo punto è meglio optare per un’attività di vendita diretta o di dropshipping che mi garantisca percentuali maggiori sul venduto”. Sicuramente si, conviene di più per le percentuali, tuttavia c’è un carico di lavoro in più perché i clienti non si gestiscono da soli. Mentre oggi Amazon gestisce il reso e gli altri problemi che si possono riscontrare sui prodotti fisici, io non faccio nulla di tutto questo, mi occupo della Seo, analizzo i report ed ottimizzo le conversioni. In realtà Amazon svolge una tipologia di lavoro, io ne svolgo un’altra.
In questo contenuto ho condiviso tutto ciò che ritengo sia utile sapere sulle principali differenze tra un micro-sito ed un authority website, cioè un macro-sito. Spero che ti sia stato utile ed in tal caso mi farebbe piacere avere una tua opinione qui sotto nei commenti, ritengo che si possa sempre migliorare insieme.
…e ricorda, the best or nothing, o fai le cose al meglio oppure è meglio non farle proprio!
bravo bell’approfondimento!hai affrontato a mio parere molto bene una delle classiche tematiche per chi lavora con seo e affiliazioni
Gianluca
Ho letto questo tuo articolo e sei già un mito per me! Grazie! Ti seguirò sempre!
Ciao Alessandro,
sono arrivato sul tuo sito per caso e volevo complimentarmi per alcuni bellissimi articoli che hai scritto. In particolar modo la mia attenzione è stata attirata da quello su MICRO vs MACRO. Davvero una miniera di informazioni utili, ben esposte.
Apprezzo molto il tuo lavoro e vorrei implementare anche io un mix tra affiliazioni e offerta guest post per monetizzare di più dai miei siti.
Tante volte mi concentro sulla SEO, ma se non la fai per un cliente, su alcuni progetti, qualche soldino è giusto tirarlo su per conto proprio. Il punto è che essendo SEO, non vorrei mai penalizzare il sito o renderlo poco navigabile, per guadagnare qualche euro. Ne deve valere la pena, meglio ancora se queste forme di pubblicità non dessero affatto fastidio alla SEO.
In virtù di questo, vorrei sentire la tua opinione sulle seguenti questioni:
1) Lasciare Adsense con link di affiliazione non rischia di penalizzare il tutto? In questi casi sarebbe meglio Togliere adsense e quindi lasciare solo le Affiliazioni?
2) Le affiliazioni a fondo pagina tipo carosello..fanno male alla seo ? Lasciare quelle e gli articoli correlati non è eccessivo, come regolarsi?
3) Le affiliazioni VANNO TUTTE messe NOFOLLOW? Anche quelle con link su IMMAGINE?
4) I link di affiazioni su immagini sono da EVITARE come la peste ed è meglio usare SOLO quelli su link se non si vuole risultare troppo “zozzoni”?
5) Se uso lo stesso account di affiliazione su AMAZON (così come ADSENSE) e metto lo stesso codice su più siti che mi appartengono, Google collega molto più facilmente che sono tutti siti miei e potrebbe non prenderla troppo sportivamente?
6) Ogni quanti articoli che scrivi sul sito, pubblichi un guest post per terzi (quale proporzione per non destare sospetti)?
7) Perchè molti che vendono guest post non hanno affiliazioni o adsense o monetizzano con altro? perchè hanno paura di far sgamare le loro pbn?
In virtù di questi dubbi (scusami, ma davvero ho bisogno di queste info per orientarmi molto), mi daresti qualche sito in generale, che guadagna bene con un mix di adsense e affiliazioni e guest ed è sempre in crescita e quindi anche lato SEO è apprezzabile?
Sarebbe utile così da studiarlo e da capire anche io da solo (senza che ti scoccio più ) 😉
grazie 1000, un abbraccio
Ciao Luigi,
sono contento che i contenuti ti siano stati utili. Provo a risponderti alle domande che mi hai posto.
1) AdSense e le affiliazioni possono convivere teoricamente ma nella pratica significherebbe quasi riempire il sito di pubblicità, rendendolo così più caotico e spesso lento. Nel caso di Amazon considera che loro sponsorizzano anche su AdWords (ora Google Ads) e rischi di entrare nel tunnel dell’arbitraggio, quindi entri quasi in competizione di cookies con Amazon stessa e questa storia non può che avere una ripercussione negativa sulle commissioni. Non è sempre così, su alcuni siti ho implementato entrambi i modelli e le commissioni sono aumentate ma non è detto che sia sempre una soluzione ottimale in qualsiasi contesto, anzi.
2) In generale non hanno un impatto a livello di Seo, i vari Outbrain e Ligatus generano link nofollow e oltre a questo non hanno un grande peso per la valutazione di Google, anche perché si trovano in una posizione poco compromettente (sarebbe differente il caso dell’inserimento above-the-fold).
3) Preferibilmente si, sono link dai quali percepiamo commissioni e sono spesso di bassa qualità. Non è il caso di Amazon ma se ad esempio dovessimo linkare una compagnia di Hosting sconosciuta è meglio farlo con il nofollow. Detto questo, però, ho fatto test anche lasciando i link in dofollow senza avere problemi (stesso per il cloaking con redirect bloccato da robots.txt).
4) Fanno benissimo questi link, soprattutto per la conversione. Molte persone cliccano sulle immagini per avere maggiori dettagli o fare lo zoom, quindi se li mandi su Amazon è un’ottima mossa di user experience perché poi su Amazon potranno vedere le foto in alta risoluzione.
5) Dalla mia esperienza no, cioè Google è in grado di collegare i footprints e sa bene quali sono i nostri siti (ad esempio io li raggruppo in pochi account di Google Webmaster Tools) e non riscontro problemi.
6) Sui miei money sites non ho mai pubblicato un guest posts. Inserisco tanti link esterni per questioni editoriali (siti autorevoli ma anche fonti meno autorevoli ma in topic) però il guest blogging non l’ho mai considerato. Fai conto che parecchi dei miei siti sono test e son progetti portati all’estremo, quindi non voglio che qualcuno poi mi venga a dire “sei stato penalizzato, ora rimborsami”. Per rispondere alla tua domanda direi che 1 guest post ogni 7 articoli possa essere un ottimo rapporto per la modalità “stay under the radar”.
7) Per esperienza ti dico che chi vende guest post non lo fa su siti con traffico o su siti di qualità. Sono siti che spesso possiedono pessimi posizionamenti o son stati recuperati, quindi anche se dovessero mettere i link d’affiliazione non guadagnerebbero nulla. Specialmente se parliamo di Amazon ci vogliono almeno quei 500 visitatori al giorno per vedere commissioni mensili decenti e questo traffico ce l’hanno siti di moderata popolarità, poi ovviamente dipende dalla nicchia.
Per quanto riguarda i siti d’esempio io ti dico di ispirarti a ciò che fa CNET (https://www.cnet.com/best-products/) e The Wire Cutter (https://thewirecutter.com/) perché sono tra i siti che guadagnano di più con Amazon.La struttura dei loro siti è complessa, hanno tantissime pagine per ogni argomento e le organizzano a Silo, secondo me sono tra i migliori esempi da seguire per l’editoria in generale e per Amazon.