Forse il titolo può apparire un po’ nello stile clickbaiting ma tutto questo è vero ed è stato possibile con il programma d’Affiliazione di Amazon nell’arco di tutto l’anno 2016. Conduco moltissimi test per capire come Google possa rispondere a determinate tecniche, ma questo è stato il test che ha prodotto più risultati con uno sforzo davvero minimo, cioè in forma del tutto passiva, e mi ha richiesto 40 minuti di lavoro solo all’inizio. L’investimento è stato pari a zero, infatti non ho acquistato un dominio e non è stato necessario ottimizzare il sito dall’esterno.
Nell’ambito Seo, la curiosità più grande che mi ha sempre affascinato è stata quella riguardante la concorrenza nelle SERPs, in secondo luogo mi sono posto la domanda a proposito di quanto si possa guadagnare con Amazon. A tal proposito ho letto articoli ed opinioni che, però, solo in parte sono riusciti a darmi una risposta, quindi un annetto fa ho deciso di condurre un test per capire come identificare le keywords per le quali gli sforzi Seo fossero così piccoli da riuscire quasi a creare dei progetti passivi e con il minimo investimento.
L’obiettivo era di impiegare il minor tempo possibile per la realizzazione di contenuti e per l’ottimizzazione (senza alcuna link building), inoltre l’investimento doveva essere prossimo allo zero. Dunque ho subito capito che avrei dovuto utilizzare una piattaforma gratuita di blogging, nel mio caso ho utilizzato lo strumento messo a disposizione da Google, cioè Blogger, ed avrei dovuto scrivere tutti i contenuti da solo per limitare le spese al massimo. La stessa strategia si può applicare anche su Medium, ecco il mio case study a tal proposito. Dopo aver creato il piano d’azione ed aver progettato la struttura sono passato all’atto pratico, ecco i dati.
In realtà, come mostrerò dagli sceen del traffico, il sito ha cominciato a guadagnare molto prima di Gennaio 2016 ma la nuova interfaccia dell’affiliazione di Amazon non mi permette di andare oltre l’anno scorso con i report. I guadagni hanno superato i 2000 euro ma non potendolo dimostrare mi attengo a ciò che è documentabile. Come si vede dal grafico il prodotto è stagionale, infatti è richiesto da Settembre a Gennaio, ecco il grafico di Google Trends per questa keyword.
Procedo dunque con il metodo che ho utilizzato per scovare questa keyword semplice da posizionare e con un volume di ricerca di 1200 al mese. Specifico che con questo metodo si possono trovare infinite opportunità sia per siti di nicchia da creare da zero, sia per gli authority websites con i quali sarà già possibile usufruire della forza della root del dominio.
Identificare keywords ridicolosamente facili
Il primo problema da affrontare è stato quello di trovare delle keywords molto semplici per le quali posizionarsi e con discreto volume di ricerca, quindi ho considerato un volume mensile tra le 1000 e le 2500 ricerche. Infatti non aveva senso per me posizionarmi per keywords dal volume inferiore alle 1000 ricerche per una semplice ragione, generano poco traffico ed ovviamente i guadagni quasi sempre sono proporzionali alla quantità di traffico da Google.
A questo punto ho scaricato moltissime righe di Keywords in Excel utilizzando SemRush, tool che mi ha permesso di scaricare fino a 30.000 keywords differenti per ogni report. Il procedimento che ho utilizzato per trovare così tante keywords è stato quello di scaricare i report delle parole chiavi per cui i siti eCommerce più popolari si posizionano. In questo modo ero sicuro di avere delle keywords commerciali, magari con la parola “prezzi” al proprio interno, e soprattutto che riguardassero dei prodotti o dei servizi specifici. A questo punto, una volta effettuato il merge dei file Excel, mi sono ritrovato con 50 report composti da 30mila keywords ognuno, in un unico file, cioè all’incirca 1.500.000 di righe che si sono poi ridotte a 1.200.000 dopo la scrematura dei duplicati.
Nella fase successiva dovevo trovare un modo per capire come calcolare la concorrenza relativa delle keywords e la loro convenienza, quindi per concorrenza ho preso il valore “Risultati totali in Google” e per convenienza ho considerato il volume di ricerca. A questo punto ho applicato una formula uguale per tutte le keywords utilizzando i due dati citati in precedenza e tale operazione ha fatto sì che tutte le keywords si trovassero sullo stesso livello, quindi in un rapporto di concorrenza/convenienza.
Come si vede dall’immagine, ho diviso il volume di ricerca mensile per il numero dei risultati totali di Google. Siccome volevo dare più importanza ai Risultati totali nella ricerca di Google (visto che è il valore che già di per sè indica la concorrenza), ho elevato a potenza di 1,3 per rendere il dato finale più significativo e più sbilanciato in questa direzione. Poi il tutto l’ho moltiplicato per 1000 per far uscire un numero sensato, così da poter confrontare anche ad occhio la concorrenza e l’opportunità che una determinata serie di keyword offrisse. Per arrivare alla formula ho personalizzato il calcolo del Keyword Effectiveness Index, ma in questo caso non ho utilizzato l’operatore di ricerca allintitle perché tende a limitare troppo i risultati totali in Google.
Il passo successivo è stato quello di ordinare i valori ottenuti dalla formula per avere tra le prime righe di Excel le keywords più facili rispetto ad altre, infatti qui parliamo di confronti relativi e non assoluti, cioè con questo metodo posso sapere quanto una keyword mi possa far guadagnare con l’affiliazione di Amazon comprandola alle altre keywords, ma non so esattamente se sia facile o meno posizionarla. Ecco perché conviene accumulare così tanti dati, infatti più dati riusciamo a sottoporre a confronto e più saranno alte le probabilità di trovare una keyword ridicolosamente semplice da poter dominare un settore ristretto con un’ottimizzazione on-page di base e senza alcun backlink.
Prima di trovare la keyword oggetto di queste analisi ho dovuto controllare a mano ogni riga per capire se in realtà la parola chiave “semplice” fosse il nome di un prodotto che potevo reperire su Amazon e quindi vendere attraverso il loro programma d’affiliazione. Questa è stata un’operazione per cui ho impiegato una decina di minuti perché con il metodo che ti ho illustrato la probabilità di beccare una parola chiave di un prodotto commerciale è altissima, infatti sono state selezionate solo keywords appartenenti a portali eCommerce come TrovaPrezzi, ePrice, MediaWorld e così via.
Fase operativa sul sito
Il sito su Blogger ha superato le 25mila visite con sole 3 pagine di contenuti verticali, di cui oltre 20mila provenienti solo da Google. In effetti sul sito non mi sono impegnato molto, ho scritto 3 contenuti incentrati sul prodotto tutti intelinkati tra di loro ed ho posizionato qualche link esterno a fonti autorevoli, per dare rilevanza a ciò che stavo dicendo, il tutto in 20 minuti. Il dominio di terzo livello blogspot.it ha impiegato circa 6 mesi per posizionarsi e l’ha fatto da solo, infatti dopo aver pubblicato i contenuti ed aver ottimizzato il template con Title, Meta Description e Video, l’ho lasciato in modalità passiva e controllavo gli aggiornamenti dei posizionamenti attraverso SERPLab che mi mandava un’email a settimana per comunicarmi le variazioni di posizionamento.
Per quanto riguarda la keyword, ad oggi i quella SERP sono arrivati molti siti autorevoli e, rispetto a 2 anni fa, Google dichiara 90mila Risultati totali mentre, quando sono partito con quel sito, ce n’erano molti meno e soprattutto non erano così tanto forti. Con il tempo quella SERP è diventata più impegnativa e sicuramente un paio di backlinks ci vogliono ma, considerando l’impegno richiesto, il prezzo del lavoro eseguito (praticamente zero) ed il rendimento finale, in mia opinione un business basato sull’affiliazione di Amazon conviene.
Questo è un caso estremo e non ho ottimizzato più di tanto il sito proprio per capire se potesse farcela da solo, dunque senza alcun segno di popolarità dall’esterno. La risposta è stata un bel Si ma va detto che la keyword in questione era a bassissima concorrenza, sebbene presentasse un volume di ricerca di tutto rispetto ed un intento commerciale ben definito. Devo precisare che se avessi ottimizzato in maniera diretta l’intero progetto, sicuramente avrei raggiunto l’obiettivo in 1 mese e mezzo, al massimo 2.
Come puoi replicarlo
Probabilmente ora hai un’ottima idea di business e vuoi applicarla in un contesto concreto. Prima di tutto ti sconsiglio di creare un sito con sole 3 pagine ed i motivi gli ho spiegati nel confronto tra micro e macro-sito, in secondo luogo ecco una strategia con la quale puoi trarre beneficio da questo esperimento.
Prima di tutto ti consiglio di creare un authority website, cioè un tuo progetto di lungo termine che dovrai ottimizzare nel tempo e che con il passare dei mesi e degli anni acquisirà sempre più autorevolezza agli occhi di Google. Successivamente potrai andare a ricercare tutte le keywords facili nel tuo settore, comparando centinaia di migliaia di righe di parole chiavi in Excel per trovare le migliori opportunità al fine di catturare traffico ed intenti di ricerca, e di conseguenza incrementare i guadagni sul tuo sito.
Sicuramente se avessi pubblicato quei 3 articoli in una sezione dedicata su un authority website, i contenuti si sarebbero posizionati in pochissimo tempo, anche in meno di un mese, infatti ho altri esempi, sia dei miei siti che di quelli di alcuni competitor, in cui i contenuti raggiungono posizionamenti di tutto rispetto in un paio di settimane, parlando comunque di keywords con volumi di ricerca interessanti.
Creando i contenuti ottimizzati per le keywords facili c’è anche un altro aspetto pratico della gestione del budget. Ad esempio, creare un nuovo sito per ogni nicchia significa impiegare risorse, tempo e denaro per un progetto che probabilmente tra un anno o due non esisterà più. Al contrario, se ci dovessimo dedicare ad un unico portale completo in tutto ma sempre in un solo settore, sicuramente il ROI sarà molto più alto ed il tempo da dedicare sarà incentrato sull’ottimizzazione e sull’approfondimento delle tematiche, tralasciando tutti gli aspetti tecnici che solitamente si presentano quando si crea un nuovo sito.
Con un authority website non dovrai nemmeno attendere i due mesi che solitamente sono necessari al fine di posizionare il proprio sito. Infatti sarà possibile cominciare a ricevere traffico già dai primi giorni in cui il crawler passa dal tuo sito ed indicizza la pagina.
Riflessione finale
Se sei agli inizi e non sai quale strada percorrere per cominciare, sicuramente l’individuazione di keywords a bassa concorrenza è una soluzione molto efficace nel breve termine. Nel lungo termine, invece, dovrai comunque scontrarti con i competitor per guadagnare nuove fette del mercato search e posizionarti per le keywords ad alta concorrenza che però ricevono anche molto traffico.
Al contrario, se hai già un sito affermato, sicuramente impiegherai molto meno tempo per posizionare queste parole chiavi facili ma che comunque risultano essere trafficate.
Interessante, complimenti!
Parli molto di linkbuilding e authority site. A questo riguardo, in un settore abbastanza competitivo, quanto investiresti nel primo anno, nel secondo anno e nel terzo anno di un authority site in termini di contenuti/link?
Lasciano stare i valori assoluti, quello che vorrei capire e’ il peso che daresti all’investimento in link rispetto a quello in testi.
Grazie 1000
Per risponderti direi che ci sono tanti fattori da considerare. Se parliamo dell’affiliazione di Amazon bisogna stare ancora più attenti all’entità dell’investimento. Mi spiego meglio.
Supponiamo che cominciamo a promuovere un prodotto nel settore tecnologia che in media costa sui 100 euro. Stando alle attuali percentuali delle commissioni parliamo di almeno 3,5 euro per ogni prodotto venduto, dunque il 3,5% del fatturato. Se guadagno 3,5 euro per ogni prodotto venduto, dalla mia esperienza ritengo che si possa spendere al massimo € 40 tra ottimizzazione link building e contenuto (o contenuti). Questo ovviamente se voglio rimanere in una soglia di sicurezza per evitare di investire troppi soldi che rischiano di non tornare più indietro.
Per quanto riguarda la suddivisione dell’investimento, direi che il 70% vada investito in link building ed il 30% nel contenuto, nell’esempio precedente investirei 28 euro in link building e 12 euro nei contenuti. Già quì si può osservare un limite, con una proiezione del genere è difficile muoversi, infatti il budget di 40 euro è davvero basso per gestire sia link building che contenuto, anche perché spesso può capitare di dover creare molteplici contenuti, uno principale per convertire e gli altri secondari senza link d’affiliazione perché non hanno lo scopo di vendere direttamente ma solo di “supportare” l’articolo principale.
Ovviamente con un solo contenuto si possono fare decisamente più di 40 euro ma quando si valuta un investimento di questo genere, soprattutto se parliamo di 500+ articoli, bisogna ponderare bene i possibili guadagni e di conseguenza l’entità dell’investimento.
Complimenti per il blog Alessandro.
Per i tuoi siti utilizzi solo affiliazione Amazon o anche i network di affiliazione?
Secondo te a livello SEO è conveniente cloackare i link di affiliazione Amazon o altri? O basta il nofollow ai link?
E quanti link al massimo metti in una pagina?
Leggendo altri siti americani mi è capitato di leggere articoli su pagine penalizzate (da algoritmo e non manuale) per eccessiva presenza di link affiliazione amazon. Penalizzazione che è stata rimossa e posizioni recuperate diminuendo il numero di link presenti.
Per questo chiedevo se allora forse conviene ancora di più cloackare i link magari con plugin appositi.
Ciao Davide, per quanto riguarda il cloaking ti sconsiglio di utilizzarlo con i sistemi d’affiliazione, spesso rendono difficile il tracciamento delle conversioni e dei click. Puoi utilizzare tranquillamente il nofollow o i link accorciati che Amazon mette a disposizione. Per quanto riguarda le penalizzazioni è abbastanza normale subire l’azione di un filtro o di una penalizzazione vera e propria, il tuo sito non può essere un contenitore di pubblicità, ma deve offrire valore all’utente. Specialmente se si tratta di banner o link above the fold, insomma la priorità deve essere data al contenuto.
Per il massimo numero di link affiliati per pagina direi che non ci sia un numero assoluto, piuttosto cerca di non esagerare in base alla quantità di contenuto. Cioè se il contenuto è lungo 500 parola e decisamente più user friendly e meno spammoso rimanere sotto i 5/6 link. Però puoi variare i link ed inserirli anche nelle immagini oppure nei box prodotto. Insomma cerca di essere il più naturale possibile, ma questo anche per l’utente che entra nel tuo sito, la navigazione deve essere scorrevole…
non avendo la possiblità di usare semrush per trovare le keyword e avendo già utilizzato il trial esiste un’altro modo per trovare le keyword?
Ciao Gianni, non conosco tools free per la keyword research che restituiscano volume di ricerca e risultati totali su Google. SeoZoom è più economico di SemRush/Ahrefs e allo stesso tempo restituisce un buon numero di keywords con i dati che ti servono per seguire il mio tutorial. In alternativa ci sarebbero pacchetti condivisi dei tool Seo da acquistare a prezzi davvero convenienti, tuttavia non funzionano bene nella maggior parte dei casi perché chi li gestisce inserisce così tante persone in uno stesso piano d’abbonamento che diventa poco fluida la ricerca.
Ciao Alessandro, complimenti per il post, molto ben strutturato e ricco di dettagli.
Decisamente un ottimo spunto per chi sta iniziando a muoversi con le affiliazioni Amazon.
Non sono d’accordo però sul fatto che creare un unico sito “generalista” piuttosto che tanti di nicchia sia meglio.
Per esperienza personale ho notato che google vede piu di buon occhio un sito che esplicitamente fa riferimento ad una nicchia specifica. Gli conferisce una maggior “autorevolezza” in merito a quel determinato argomento.
E’ vero che più nicchie vogliono dire anche più domini da gestire (e quindi più spese) ma è anche vero cheper ognuno di essi ci si può concentrare su un set ristretto di keyword.
Che ne pensi?
Ciao Sergio,
è un discorso molto articolato che ho cercato di inquadrare nel post Micro vs Macro. Tralasciando per un attimo Google bisogna focalizzarsi sul proprio business e, se parliamo dell’affiliazione di Amazon, ho trovato migliori riscontri con siti di grandi dimensioni. Con commissioni che vanno da pochi centesimi fino a 2/3 € di media hai bisogno di molto traffico e di molte pagine, quindi di un sito di grandi dimensioni. Tante pagine ti portano a strutturare meglio i flussi di link juice e ti permettono di rendere più efficaci le campagne di link building. In contesti in cui le commissioni sono più alte sicuramente un sito di nicchia è molto più indicato. Un altro aspetto da considerare è la difficoltà di posizionare siti con poche pagine per keywords molto competitive, complici i pochi link interni e la mancanza di autorevolezza di topic (di conseguenza le campagne di link building diventano più rischiose e vanno gestite in modo più delicato).